L’arresto, per un giro di mazzette, di Mario Chiesa il 17 febbraio del 1992, socialista e amministratore del Pio Albergo Trivulzio di Milano, diede il via alla più importante e deflagrante inchiesta che coinvolse politici, manager e imprenditori sulle tangenti e sul finanziamento occulto ai partiti che prenderà il nome di Mani Pulite.
Il pool di Milano capitanato da Francesco Saverio Borrelli, affondò il coltello nella piaga del malaffare e della corruzione. Un’inchiesta che produsse decine di arresti di personaggi di primo piano della politica e della grande imprenditoria e che fu fortemente appoggiata dall’opinione pubblica e che vedrà molti suicidi eccellenti: da quello del socialista Sergio Moroni fino al presidente dell’Eni Gabriele Cagliari e a Raul Gardini.
Un ciclone giudiziario che minò alla base la stessa architettura politico-istituzionale del Paese e che alla fine portò al dissolvimento della Prima Repubblica. Con il presidente del Consiglio Bettino Craxi che finì in esilio in Tunisia e il crollo storico del partito della Dc e dei piccoli partiti del cosiddetto penta-partito che aveva governato il Paese fino ad allora.