Mutui subprime, indebitamento crescente favorito da tassi bassi; prodotti finanziari con garanzia i valori immobiliari e leva finanziaria portata alle stelle. Mischiate il tutto e trovate il cocktail perfetto per l’esplosione della più grave crisi finanziaria mondiale dal dopoguerra. L’epicentro fu in America dove grazie ai tassi d’interesse tenuti molto bassi per anni, la gente si indebitò per comprare casa anche senza poterselo permettere: più i prezzi delle case salivano, più questo viene usato come sottostante per stipulare più mutui.
I mutui concessi anche a chi non avrebbe i requisiti di solvibilità erano denominati subprime. Che venivano impacchettati con mutui di rating superiori in prodotti derivati (Abs, Cdo, Clo) che venivano cartolarizzati (diventavano, cioè, prestiti obbligazionari) e finirono nei portafogli dei fondi di investimento e delle banche.
Tutto sembrava girare a meraviglia. Ma complice anche la risalita dei tassi, i prezzi delle case così come erano saliti cominciarono a scendere vertiginosamente. I mutuatari subprime non riuscirono più a rimborsare le rate. E i prodotti finanziari speculativi legati al mercato immobiliare crollarono di valore. È la miscela esplosiva che procurerà la grande crisi che contagerà l’intero sistema finanziario globale.
Cominciarono i primi crac e le prime corse agli sportelli da parte dei risparmiatori spaventati, per ritirare il loro denaro. Il contagio si estese in virtù della forte interrelazione del sistema a livello globale dagli Usa all’Europa. E dopo aver salvato la Bear Stearns, nel settembre del 2008 capitolò sotto una crisi di liquidità una delle grandi banche d’affari Usa, la Lehman Brothers. Le banche non si fidavano più l’una dell’altra e i governi furono chiamati a salvare l’intero sistema bancario con nazionalizzazioni e linee di credito d’emergenza. La crisi da finanziaria finì per trasformarsi in crisi economica. Scesero i consumi, i risparmi furono falcidiati, si entrò in quella che venne chiamata la Grande Recessione.
Le immense risorse che gli Stati e i Governi iniettarono nel sistema per evitare l’implosione dell’intero sistema finanziario mondiale prepararono la strada alla successiva crisi dei debiti sovrani, particolarmente in Europa e nei Paesi del Sud già fortemente indebitati come Grecia, Spagna e Italia.