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DATI AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI, RILEVAZIONE EFFETTUATA NEL 2022
L’Italia ha una grande ricchezza, racchiusa nel DNA del suo tessuto imprenditoriale. Sono le imprese capaci di competere e di conquistare i mercati mondiali. Un insieme di aziende che racchiude grandi campioni industriali e piccole e medie imprese dalla spiccata vocazione agli scambi internazionali
In particolare si evidenzia in alcuni mercati come Germania, Francia e Stati Uniti, che rappresentano i principali Paesi destinatari di beni e servizi italiani. Il primo partner del Paese in assoluto è la Germania, verso la quale il valore dell’export italiano ammonta a 77,5 miliardi di €
Dalla sola Lombardia ha origine il 26% delle esportazioni totali italiane, per un valore che nel 2022 ha raggiunto i 162 miliardi di euro. La Lombardia è seguita dall’Emilia Romagna e dal Veneto, che contano rispettivamente per il 13,5 e il 13,1% dell’export italiano
Tra le aree geografiche che presentano opportunità sempre più significative per il nostro export ci sono ora i Paesi del Golfo – tra cui Arabia Saudita (+15,6%) ed Emirati Arabi Uniti (+10%) – Cina (+17%) e India (+10,3%), Thailandia (+ 13,5%) e Vietnam (+8,1%), insieme a Messico (+ 8,4%) e Brasile (+7,2%), impegnati in un percorso di transizione energetica e trasformazione digitale, senza dimenticare gli Stati Uniti (+6%) e annotando la Croazia (+14,4%), new entry dell’Eurozona e porta d’ingresso ai mercati della regione balcanica
Quasi l’80% dell’export manifatturiero italiano viene realizzato da imprese medie, medio-grandi e grandi con un numero di occupati che va da 50 a un massimo di 4.999 addetti. Queste imprese sono in totale 9mila. A queste si aggiungono altre 27mila piccole imprese con un numero di addetti che va da 10 a 49, che coprono un restante 13%. Le imprese con più di 5mila addetti, invece, sono 13 e pesano per meno del 7% dell’export
Mai come di recente le aziende esportatrici italiane si sono trovate di fronte a nuove sfide. Ma la presa dei campioni italiani dell’export non si è mai allentata. Il livello di export pre-Covid era stato pienamente recuperato nel 2021, ma la crescita è proseguita a ritmi molto sostenuti anche nel 2022. Il triennio 2024–2026 vedrà ancora numeri in crescita: +4,6% per il 2024 e +3,8% medio annuo nel biennio successivo